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martedì 14 febbraio 2012

13, 14, 15 e 16 gennaio: le grandi nevicate al Nord e la fine del gelo

Tra il 13 e il 15 gennaio il Nord Italia viene sommerso dalla neve. 70 cm cadono a Milano, 90 a Bologna. E' l'ultimo fuoco d'artificio di questo incredibile mese di gennaio.



Il giorno 13 gennaio, infatti, cominciano le nevicate, dapprima al Nord ed al Centro, poi solo al Nord.
Alle 8 del mattino il Giornale Radio dice testualmente: "I meteorologi sono ancora incerti sulla possibilità che entri un'ondata di gelo dalla Russia".
Alle 20 di sera, invece, dice : "I meteorologi affermano che NON vi sarà alcuna ondata di gelo dalla Russia".
Questi errori previsionali, ad appena 24 ore di distanza, mostrano che la situazione non è cambiata di molto, malgrado i progressi modellistici degli ultimi 21 anni: le situazioni di tempo da est continuano ad essere "mal digerite" dagli elaboratori elettronici, e tutti gli errori compiuti durante l'ondata di freddo del 1985 si ripetono puntualmente anche nelle previsioni delle ondate di freddo dei giorni nostri.
Ecco le temperature del 13 gennaio:
Bolzano -11°/-1°, Torino -9°/-4°, Cuneo -7°/-6°, Milano -12°/-3°, Trieste 0°/+4°, Venezia -9°/+2°, Bologna -14°/-5°, Genova:-3°/+1°, Pisa -9°/+4°, Firenze -13°/+2° (-5° la minima allo Ximeniano), Perugia -5°/+2°, Ancona -10°/+2°, Pescara -7°/+8°, Roma -4°/+7°, Campobasso -5°/+3°, Napoli -2°/+6°, Bari -3°/+9°, Potenza -9°/+2°.
Deboli, pochi cm, inizialmente, le nevicate in Val Padana.
Nevica, invece, a tratti abbondantemente, su tutta la pianura della Toscana, ma la precipitazione, dal pomeriggio, si trasforma localmente in pioggia, mentre in altre zone cessa.
A Pisa cadono in mattinata 5 cm di neve, molto più bagnata di quella dell'8 gennaio, sufficiente comunque a creare disagi al traffico e a provocare molti ritardi nei voli all'aeroporto. A fine mattinata cade qualche goccia di pioggia ma poi cessa ogni precipitazione e in serata, col termometro che va decisamente sopra zero, la neve si scioglie e la città riprende il suo aspetto consueto, lastre di ghiaccio in Arno a parte.
Una decina di centimetri di neve fresca imbiancano le zone nord ed est di Livorno, minore l'accumulo in centro.
Leggere nevicate sulla Firenze-Mare, va molto peggio sull'Autostrada della Cisa, investita nel tratto Lunigianese da una bufera con accumuli intorno al mezzo metro a 500 metri di quota.
Neve dalle 9 alle 11 in Versilia, molto bagnata, per cui non attecchisce sulla costa, mentre vi riesce sulla collina, dove nevica anche nel pomeriggio, quando invece a Viareggio e Pietrasanta piove. Sette ore di neve, dalle 6 alle 13, a Lucca, mentre la nevicata prosegue tutto il giorno in Media Valle del Serchio e Garfagnana.
Verso sera, chiuderanno gli aeroporti di Milano e Bergamo; chiuderà anche quello di Bologna, mentre nel pomeriggio chiude anche l'aeroporto genovese "Cristoforo Colombo", per la bufera di neve che avvolge la città.
I quasi 15°C raggiunti ad Ajaccio e Bastia sono indicativi del cambiamento in atto sul Mediterraneo, ma il cuscinetto freddo che si è formato al nord sta per produrre un evento memorabile.
13 gennaio: la depressione centrata sul Mare di Corsica alimentata dall'aria fredda che continua ad affluire da nord, causa le copiose precipitazioni, nevose, che cominciano a cadere al Nord.

Il 14 gennaio, infatti, cominciano i grossi problemi al Nord Italia.
Le temperature restano rigide al Nord Italia, mentre si scaldano lentamente al Centro-Sud.
Bolzano -5 /-2°, Torino -6°/-1°, Cuneo -7°/-2°, Milano -3°/-1°, Trieste -4°/-1°, Venezia -3°/-2°, Bologna -6°/-2°, Genova -2°/+4°, Firenze +1°/+4°, Perugia -2°/+3°, Ancona -5°/+3°, Roma +3°/+12°.
Forti bufere di neve colpiscono l'Appennino Tosco-Emiliano; a Milano nella notte erano caduti già 25-30 cm di neve, ma alle 12 la neve raggiunge i 40 cm di altezza, e sale a vista d'occhio!
La precipitazione è molto più intensa in pianura che non sulle Alpi; nevica forte anche a Trento; gela parzialmente il porto di Genova, dove continua a nevicare.
650 soldati vengono reclutati per sgomberare le vie di Milano dalla neve, ma è tempo perso, perché la precipitazione prosegue intensissima, e riempie di nuovo le vie di uno spesso manto bianco.
Baroni, ad una trasmissione televisiva serale, è addirittura catastrofico: afferma che la situazione barica è identica a quella delle prime due decadi di febbraio del 1956, quando Roma ebbe 10 giorni di neve, anzi, i divari barici sono ancora peggiori.
"I meteorologi sono preoccupati", afferma, "perché nel 1976 hanno provato che i cicli di Milankovitch sono esatti. Ogni 100 mila anni c'è un'Era Glaciale, seguita da 10 mila anni di interglaciale, e, adesso, questo periodo è finito. Basterebbe un'Estate fredda, non in grado di sciogliere tutta la neve dell'inverno, e ciò potrebbe costituire una ottima "memoria" per creare un altro inverno rigido. Una serie di 2-3 inverni rigidi potrebbe essere in grado di innescare una nuova glaciazione!".
Dunque, 21 anni fa, queste erano le preoccupazioni degli scienziati, mentre l'Effetto Serra era relegato ad una marginale ipotesi di lavoro discussa solo raramente tra gli specialisti: allora, il clima era in fase di raffreddamento!
14 gennaio: la depressione al suolo si sposta sul Mar Ligure, mentre quella in quota è sulla Francia. Condizioni sempre di severo maltempo al Nord, mentre al Centro-Sud i venti cominciano a ruotare dai quadranti meridionali e le temperature a rialzarsi.

Il 15 gennaio, Varese si trova sepolta da 62 cm di neve, la quantità più alta almeno dal dopoguerra. Infatti, il record precedente erano i 60 cm del 1978.
Ad Udine la neve è alta 40 cm; Vicenza è a 40 cm, 50 cm a Belluno. A Padova, Treviso, Rovigo: 10-20 cm; a Verona 30 cm.
In crisi anche la provincia di Vercelli e quella di Torino; incredibilmente, invece, mentre nella bassa Valtellina nevica, in quella alta Bormio attende i prossimi mondiali di sci privo di neve!
Comincia anche un certo riscaldamento in alcune zone lombarde: inizia a piovere nel mantovano e sul Garda, mentre continua la neve a Milano.
Le temperature restano sotto zero solo in Pianura Padana ed in Liguria, ove resiste la bufera di neve, altrove scaldano rapidamente. A Pisa città si registrano +4°/+6° il 14 gennaio e +2°/+6° il 15 gennaio, con pioggia abbondante.
30 cm di neve cadono anche a Vienna.
La sera del 15 gennaio vi sono 70 cm di neve a Milano, 90 cm a Bologna città e 130 cm sulle colline bolognesi, fino a 130 cm a Trento città.
Il 15 gennaio la goccia fredda punta verso il Nord Africa, sull'Italia si attivano forti correnti meridionali che innalzano la temperatura al Centro-Sud, ma al Nord, il freddo intrappolato nei bassi strati, causa ancora imponenti nevicate.

Il 16 gennaio si concludono le nevicate sul Nord Italia.
A Milano, dopo 4 giorni e tre notti consecutivi di neve, il manto bianco è alto dai 70 ai 100 cm, crolla la copertura appena costruita del "Vigorelli", per il peso della neve.
A Trento, con 150 cm di neve, viene superato, di poco, il record del 1929.
Si fanno i confronti, a Milano, con le ondate di neve del passato. Nell'inverno gelido del 1894-95 caddero 91 cm di neve, in 25 giorni nevosi. Nel 1886-87, ne caddero 73 cm, in 13 giorni di neve. Il 16 febbraio 1933, la città era coperta da una coltre bianca alta 80 cm.
16 gennaio: l'Europa esce dalla morsa del gelo, mentre una "pugnalata" fredda entra fin nel deserto algerino. L'Italia è ormai dominata dal richiamo di venti caldi sa Sud.
Tutte le mappe presenti in questo reportage sono state realizzate su dati di base NCEP/NCAR con il contributo di Alessandro Mandelli e Massimo Aceti.

Così si conclude questa cronaca degli avvenimenti del gennaio 1985, sperando che gli affezionati lettori l'abbiano gradita. Si è trattato di un'ondata di freddo eccezionale, per il Centro-Nord, come eccezionAli sono state le nevicate del 6 gennaio nel Lazio, dell'8 gennaio in Toscana, del 13-16 gennaio al nord.
La speranza di noi meteofili è che qualcosa del genere possa ripetersi negli inverni futuri, anche se non sarà facile toccare gli estremi termici di quell'incredibile gennaio.
Marco Rossi e Giovanni Staiano

12 gennaio: uno dei giorni più freddi del secolo

Il 12 gennaio a Firenze Aeroporto la temperatura crolla a -23°C e temperature ancora più basse si registrano in altre zone della Toscana. Nel frattempo in Europa la morsa del gelo comincia a mollare.



Il giorno 12 Gennaio è quello del record del freddo a Firenze Peretola: ben -23,2°, temperatura nemmeno lontanamente sfiorata negli ultimi due secoli (precedente nel 1850: -12,9°). Ancora notevolissima la differenza tra Peretola e Ximeniano, dove la minima è "solo" -10,6°.
Queste le temperature in Italia:
Bolzano -13°/-3°, Torino -13°/-2°, Cuneo -8°/-3°, Milano -14°/-6°, Trieste -3°/+3°, Venezia -11°/+1°, Bologna -12°/-5°, Genova 0°/+5°, Pisa -14°/+2°, Firenze -23°/0°, Perugia -7°/0°, Ancona -7°/+1°, L'Aquila -17°/-6°, Pescara -4°/+6°, Roma -6°/+2°, Campobasso -6°/+1°, Napoli -2°/+5°, Potenza -9°/-1°.
In Europa comincia ad attenuarsi il gelo:
Mosca -13°/-10°, Stoccolma -8°/-5°, Copenaghen -10°/-3°, Amsterdam -7°/0°, Francoforte -9°/-4°, Londra +1°/+5°, Parigi -4°/-1°, Vienna -10°/-6°, Belgrado -12°/-7°, Madrid -3°/+6°.
La temperatura, in Toscana, scende fino a -22° a Lucca, ed a -24° in Alta Val di Cecina. -29° vengono misurati, addirittura, nella località di Saline di Volterra.
Completamente gelato l'Arno a Firenze, mentre restano zone libere dai ghiacci sul corso pisano del fiume. Completamente gelato anche il Lago Trasimeno.
Sotto zero in tutta Italia, compresa la Sicilia, le temperature a 850 hPa (circa 1500 metri), ma al suolo, complice l'effetto albedo, in alcune zone sono ben più basse, mentre dalla Penisola Iberica si avvicina un sistema depressionario.

Caroselli, in un'altra importante trasmissione serale, afferma che sta per arrivare "una nuova irruzione di aria fredda dalla Russia". Infatti, afferma, "è previsto un cedimento dell'Alta Pressione in quota, con un'invasione di aria artica Russa sul nostro Centro-Settentrione, mentre contemporaneamente risalirà aria mite ed umida dal Mediterraneo Occidentale. Sono perciò previste forti nevicate al Centro-Nord, temporali di neve in Liguria, mentre c'è qualche incertezza sulla possibilità di neve a Roma".
Ugualmente si legge su "La Nazione" andata in macchina nella notte fra 12 e 13 gennaio, che "E' in arrivo la neve siberiana" perché, secondo il colonnello Michele Conte, "un fronte proveniente dalla Russia settentrionale si incontrerà con un blocco di aria più mite che sta salendo dall'Africa. Il tempo continuerà a peggiorare, da oggi (13 gennaio, n.d.r.) le conseguenze saranno neve sull'Italia settentrionale, Toscana, Umbria, Marche, forse Sardegna, con riflessi sul Lazio (zone interne)".
Ebbene, anche questa previsione risulterà parzialmente errata, seppur a sole 24 ore di distanza: infatti, NON ci sarà alcuna invasione fredda dalla Russia, mentre lo scirocco, che doveva invadere l'Italia nei giorni precedenti, e poi non lo ha mai fatto, finalmente si farà breccia verso nord, facendo nevicare abbondantemente in Val Padana, ma riscaldando fortemente tutto il Centro-Sud.
Tutti questi clamorosi errori previsionistici, mostrano che, anche a distanza di 21 anni, e con tutti i progressi modellistici che ci sono stati, quando invasioni fredde vengono da est o da nord-est, la loro traiettoria risulta imprevedibile anche a breve termine.
In altre parole, le ondate di freddo anche oggi sono poco prevedibili nella loro evoluzione, esattamente come nel 1985.
Secondo i dati del servizio meteorologico dell'Aeronautica nei primi 11 giorni di gennaio 1985 le temperature minime delle città italiane sono state inferiori di quattro/sette gradi alla media delle minime dal 1950.
In testa alla graduatoria Roma e Ancona, con differenza di 7,2° rispetto alla media, con minime assolute di -8° a Fiumicino, -11° a Ciampino e -13° ad Ancona Falconara. Segue Firenze, con 7° meno della norma, e Genova con 6,5° in meno. Solo in Sicilia le temperature sono rimaste vicine ai valori normali, o più basse di circa 1°.
Fra i valori minimi assoluti registrati nel periodo spiccano -18° a Vicenza, -14° a Linate (ma -18° a Malpensa), -13° a Grosseto, -22° ad Avezzano e Piacenza.
Dalla mappa a 500 hPa si nota come la morsa del gelo tenga ancora in scacco il continente, ma si riaffaccia al largo della Penisola Iberica l'Anticiclone delle Azzorre.

Il 13 gennaio nuove nevicate interessano il Nord, ce ne occuperemo nel prossimo capitolo.
Marco Rossi e Giovanni Staiano

11 gennaio: giorno di gelo estremo e di nuove nevicate

L'11 gennaio la neve cade sulla Liguria e fin su Catanzaro Lido, ma sono le temperature eccezionali il fatto saliente. Firenze aeroporto scende a -22°C, Pisa a -14°C, Roma a -10°C e vicino Bologna si toccano -27°C!



Il giorno 11 gennaio, si cominciano a toccare temperature straordinarie in molte località di pianura, grazie al contributo dell'albedo e dell'inversione termica.
Queste le temperature in Italia:
Bolzano -12°/+2°, Torino -12°/+2°, Cuneo -7°/0°, Milano -11°/-5°, Venezia -12°/0°, Bologna -16°/-6°, Genova -3°/0°, Pisa -14°/+4°, Firenze -22°/0°, Perugia -5°/0°, Ancona -7°/+3°, L'Aquila -22°/-5°, Pescara -4°/+5°, Roma -10°/+2°, Campobasso -8°/-3°, Napoli -5°/+4°, Bari -2°/+4°, Potenza -9°/-2°, Alghero -1°/+8°.
Un commento ai dati toscani. Il -22°, per la precisione -22,2°, di Firenze è riferito all'aeroporto di Peretola, mentre allo Ximeniano, in città, la minima è di "soli" -11,0°, una differenza di 11,2°C, veramente notevolissima, imputabile al terrificante effetto albedo e all'assenza dell'effetto mitigatore dell'isola di calore cittadina. Molto più vicini i dati delle massime: -0,4° a Peretola, -1,2° allo Ximeniano (addirittura più freddo, quindi, nelle ore diurne).
A Pisa città si registrano come estremi termici -12°/+2°, con quindi una differenza molto limitata rispetto ai valori dell'aeroporto di San Giusto.
Europa:
Mosca -16°/-7°, Copenaghen -11°/-3°, Amsterdam -13°/-2°, Parigi -4°/-1°, Francoforte -11°/-3° neve, Varsavia -23°/-11°, Ginevra -15°/-4°, Vienna -12°/-7°, Belgrado -14°/-8°, Madrid -9°/+7°.

Il freddo a 850 hPa si sposta verso est, ma al suolo, complice l'effetto albedo, le temperature sull'Italia sono gelide.

Come sorpresa della mattina, e come primo indizio di un cambiamento del tempo, abbiamo la presenza di nuvolosità a Genova, ove, la mattina, nevica, così come sulla Riviera di Ponente.
Infatti, Michele Conte, in televisione, parla di un nuovo peggioramento del tempo, con nuove nevicate su Nord e Toscana.
L'Aquila raggiunge i -22° per la prima volta dal 1956.
Ma la "vera" temperatura record è quella di Firenze: -22,2°, record storico. L'Arno, in città, gela completamente.
-20° si misurano a Pontedera, -24° in Alta Val di Cecina, -20° si toccano anche ad Arezzo.
La Toscana è il vero "polo" italiano del freddo, ma -27° si toccano anche ad Anzola, in Emilia, mentre addirittura -30° si toccano nella località di Pracchia, provincia di Pistoia, vicino Porretta Terme: sarà la temperatura più bassa misurata in Italia (eccetto, ovviamente, le zone di montagna).
In Alto Adige, si misurano -20° a San Candido, e -28° in Val Ridanno.
In Friuli si toccano i -18° a Fusine, in Veneto ben -18° a Verona, -19° a Padova, Treviso e Vicenza.
Nevica a Catanzaro per la prima volta dal 1971; a Catanzaro Lido non era mai nevicato a memoria d'uomo.
Anche a 500 hPa la zona più fredda si sposta verso est, ma ciò ha scarsi effetti al suolo.

Marco Rossi e Giovanni Staiano

10 gennaio: la Pianura Padana piomba a -20°C

Il 10 gennaio è il giorno del Grande Gelo in Pianura Padana, con valori sotto i -20°C in Emilia e di -15°C in Toscana. La neve cade abbondante su Capri.



Il giorno 10 gennaio, le temperature minime, grazie alla presenza di un cielo prevalentemente sereno al Centro-Nord, con calma di vento, scendono vertiginosamente nelle zone innevate di pianura, fino a punte minime mai toccate dal dopoguerra, in moltissime località.
24° sotto zero vengono toccati a Reggio Emilia; -15° (nuovo record) a Firenze (precedente di -12,8° nel 1968); -14,4° si toccano a Milano Linate, e -4° a Napoli.
Queste le temperature in Italia:
Bolzano -11°/+3°, Milano -14°/-7°, Torino -13/°-1°, Trieste -5°/0°, Venezia -8°/+1°, Genova -2°/+5° Bologna -14°/-6°, Pisa -10°/+2°,. Firenze -15°/0°, Perugia -8°/-4°, Ancona -4°/0°, L'Aquila -13°/-6°, Pescara -4°/+1°, Roma -5°/0°, Campobasso -7°/-4°, Potenza -5°/-3°, Bari -1°/+2°, Napoli -4°/+4°
In Europa:
Mosca -17°/-11° neve, Helsinki -17°/-15° neve, Copenaghen -10°/-7°, Varsavia -17°/-10°, Bruxelles -10°/+1°, Amsterdam -14°/-3°, Francoforte -13°-10° neve, Ginevra -15°/-10°, Vienna -14°/-10°, Belgrado -14°/-10°, Parigi -10°/0°, Madrid -10°/+4°, Lisbona +1°/+7°.
L'Adige straripa nei pressi di Glorenza, a causa dei lastroni di ghiaccio che bloccano il fiume.
In Veneto si misurano ancora -17° a Cortina ed Asiago, -21° a Santo Stefano di Cadore, e -23° al Passo Pordoi.
-20° si misurano ad Alessandria, -19° nel Monferrato e -16° nel Novarese.
A Parma, alle ore 08, si misura il nuovo record di -25°. In Toscana, oltre che a Firenze, i -15° si raggiungono anche a Pontedera e Ponsacco.
Nuova neve segnalata anche a Macerata e Pesaro. In Campania nevica sull'Isola di Capri per diverse ore.
Sull'Etna la neve raggiunge i 170 cm; sul Pollino, in Basilicata, i due metri.
Cominciano le preoccupazioni sul "caro prezzi": soprattutto le verdure salgono alle "stelle", a causa del gelo che distrugge i raccolti nelle serre. A Milano in cinque giorni le bietole sono passate da 710 a 1350 lire/kg, i carciofi da 200 a 350 lire e le carote da 580 a 900 lire. Rincarate ovunque anche arance, mandarini e clementine. Affari d'oro invece per i rivenditori di catene da neve (andate esaurite in molte parti d'Italia).
Neve anche sulla Costa Azzurra e sulle Baleari; nel frattempo gelano completamente il Lago di Costanza e buona parte dei fiumi tedeschi.
Baroni, la sera, parla di una nuova, possibile "insidia africana" entro pochi giorni.
La situazione a 850 hPa vede sempre aria fredda sull'Europa con valori di -10°C sul Nord Italia. Le temperature al suolo sono ancora più basse.

Francesco Di Franco, sul Corriere della Sera, afferma che "il meteorologo considera questa calamità come un episodio di un inverno abbastanza strano, ma l'uomo comune si chiede se il clima stia cambiando o sia addirittura cambiato. Un fatto è stato accertato: dal 1950 la terra ha cominciato a raffreddarsi. Ne è testimonianza l'aumento del volume del ghiaccio sui mari alle alte latitudini. Inoltre i ghiacciai alpini continuano ad espandersi, mentre, dopo 40 anni, fanno la loro ricomparsa i ghiacci marini attorno all'Islanda".
Questo per segnalare, che, nel 1985, l'ipotesi prevalente tra gli studiosi del clima era che esso si stesse rapidamente raffreddando. Pochi parlavano, all'epoca, di effetto serra.
Ancora Francesco Di Franco scrive sul Corriere:
Non sembra che nei prossimi giorni la situazione possa cambiare radicalmente. Un promontorio che si estende dalla Spagna alla penisola scandinava ed all'Irlanda farà affluire ancora sulla penisola, fino a domenica 13, aria fredda di origine artica, apportando cielo sereno o poco nuvoloso. Cessate le precipitazioni, sarà quindi il freddo a fare da padrone. Secondo le carte previste, eventuali perturbazioni atlantiche potranno entrare nel Mediterraneo a metà della settimana ventura. Soltanto allora avremo temperature meno rigide e le piogge che faranno sciogliere la neve in pianura.
Non andrà così, e lo vedremo nei prossimi capitoli.
A 500 hPa il nocciolo freddo tende a traslare verso Est, ma la saccatura è continuamente alimentata da aria fredda che giunge dall'Artico.

Nel prossimo capitolo la storia dell'11 gennaio quando in Toscana si precipitò a -20°C!
Marco Rossi e Giovanni Staiano

9 gennaio: il maltempo si sposta al Sud

9 gennaio: Toscana in ginocchio per il gelo la neve, neve che cade copiosa su Bologna, su tutta l'Umbria, sull'Aquila, imbianca ancora Roma e cade anche su Napoli.



Il 9 gennaio è una giornata, si può dire, "interlocutoria", una specie di tregua nel panorama del grande freddo, con temperature localente in leggera ripresa, ma non dove l'effetto albedo dovuto alla neve caduta continua a far scendere soprattutto le minime notturne.
Ma è il Sud a fare i conti col maltempo, con lo spostamento verso meridione della massa d'aria fredda e perturbata.
Neve ancora a Roma (uno-due centimetri), ma stavolta anche a Napoli (una decina di centimetri nei quartieri alti), nuovamente ad Ischia, nel Salernitano, e nel Cilento. Nevica su tutto il Potentino ed il Materano.
L'Aquila è semiparalizzata, per la caduta di mezzo metro di neve.
50 cm di neve cadono anche sull'Umbria.
In Veneto cadono, nella notte, 25 cm di neve a Vicenza, 15 cm a Padova e Treviso, 20 cm a Rovigo e 10 cm a Venezia.
Queste le temperature in Italia:
Bolzano -10°/+2°, Torino -13°/0°, Milano -10°/-6°, Trieste -7°/-4°, Venezia -6°/-2°, Bologna -8°/-5°, Genova -4°/+3°, Pisa -6°/+2°, Firenze -5°/-1°, Perugia -4°/-3°, Ancona -5°/-3°, L'Aquila -11°/-2°, Pescara -5°/+3°, Roma -1°/+3°, Campobasso -5°/-2°, Potenza -4°/-1°, Bari 0°/+7°, Napoli -1°/+5°, Alghero -1°/+4° Cagliari -2°/+1°.
In Europa:
Copenaghen -15°/-8°, Varsavia -25°/-15°, Ginevra -14°/-10°, Bruxelles -8°/0° neve, Amsterdam -15°/-2°, Francoforte-14°/-7° neve, Vienna -19°/-12°, Belgrado -14°/-6°, Madrid -6°/+2°, Parigi -10°/-5°, Lisbona +2°/+9°.
Situazione drammatica a Firenze, semiparalizzata, così come zone della Toscana Meridionale, come il Volterrano e l'Alta Val di Cecina, con 80 cm di neve.
Ma ancora più drammatica è la situazione a Bologna, ove, in 36 ore consecutive, cadono 30 cm di neve.
Si usano, per le strade della città, ben 24 automezzi che spargono 6 mila quintali di sale, e ben 130 spazzaneve.
E' il giorno anche della grande nevicata in Sardegna: tutta l'Isola viene coperta di neve.
A Cagliari non nevicava dal 1960 (a parte una breve spruzzata nel 1967); a Carloforte non nevicava da 50 anni.
Febbrile l'attività alla Solvay di Rosignano, dove si prolungano i turni di lavoro e si formano ai cancelli lunghe code di autotreni in attesa di caricare il "prezioso" cloruro di calcio da spargere sulle strade di tutta Italia.
Mappa a 500 hPa e della pressione al suolo delle ore 12 UTC da cui si evincono la depressione centrata sull'Italia e le temperature molto basse in quota comprese tra -30 e -40°C.

La mappa a 850 hPa (ore 12 UTC) mostra sempre la depressione ben strutturata anche in quota e i valori termici sotto zero in tutta Italia.

E nel resto d'Europa? In Francia la solita Mouthe, nel Jura, scende a -35,5°, ma tutto il paese è sottozero e anche Nizza e Cannes sono semiparalizzate dalla neve.
Anche in Spagna abbondanti nevicate e ghiaccio sulle strade. Come in Italia si va con la memoria al 1956 per trovare situazioni paragonabili.
Paralizzato dal gelo anche il Belgio. Ferma l'attività della grande fabbrica di acqua minerale a Spa, nelle Ardenne, perché le bottiglie gelano durante la movimentazione. Manca il gesso negli ospedali: troppe fratture per scivoloni sulla neve ghiacciata.
Trenta centimetri di neve a Bucarest, con problemi al traffico aereo e ai trasporti terrestri. L'ondata di maltempo e freddo ha colpito in pieno anche la Jugoslavia.
Clima invece mite in Groenlandia dove la capitale Nuuk tocca una massima di +2° e in altre località nel sud dell'isola si arriva a +8°.
Mappa a 500 hPa su scala europea da cui si nota il cuneo di aria gelida diretta sempre verso l'Europa, mentre si nota il flusso caldo diretto verso la Groenlandia e l'Islanda.

Mappa a 850 hPa su scala europea delle ore 12 UTC.

Nel prossimo capitolo tratteremo del 10 gennaio, quando si toccarono i primi -20°C nella Pianura Padana.
Marco Rossi e Giovanni Staiano